Scriverò un libro, come cadere settanta volte nella stessa buca

Fili di cotone riscaldano il mio vivere
Tra le mie dita fragili descrivono dei nodi
Sensazioni sterili. perchè io dentro soffro
Giocando col cotone, giocando con il cuore

Gentili occhi quindi io vi prego di non guardare
Distogliere lo sguardo se credo  di essere vivo
Di togliere il mio sangue e renderlo vostro
No ci ricado e scopro di non essermi mosso

E scusate voi signore, blu, nere, verdi e opache
Non è per cattiveria lo giuro è per dolore
Non è che fossi triste o per un mesto compenso
E’ che proprio più non riesco senza senso

Perdonami anche tu se pensi di capire
Che il senso di un pensiero è opposto al suo piacere
Perchè gioca col pensiero, lui gioca con la vita
Trovando una catena, trovando un legame

E apensarci bene la pazzia è quel che sono
Sono pazzo si, vivo in un mondo di cartone
Di favole e giochi, di fantasie nella mia mente
Sorridendo ignaro con l’incoscienza di un demente